La Condizione tecno-umana

Domande di senso nell’era della tecnologia

Pubblicazione:  maggio 2016
Edizione:  1
Pagine:  152
Peso:  220 (gr)
Collana:  B3 Nuovi saggi teologici
Formato:  140x210x10 (mm)
Confezione:  Brossura
EAN:  9788810412152 9788810412152
Ultima ristampa:  6 settembre 2018

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Descrizione

Che cosa significa essere umani in un’epoca di complessità e cambiamento? Come si può gestire lo sviluppo tecnologico? E quali sono i limiti da non superare nel momento in cui la tecnica viene utilizzata per interventi non più solamente esterni, ma anche interni all’uomo?
Il libro si propone di fornire una comprensione filosofica e teologica della tecnologia, mettendo in luce le dimensioni etiche e interrogandosi sulla possibilità di liberarsi dalle categorie tradizionali di «umano». «tecnologico» e «naturale» per abbracciare una nuova relazione con il mondo che si potrebbe definire «tecno-umana».
Il volume è disponibile anche in lingua inglese, in formato e-book, col titolo Homo Faber. The Techno-Human condition
https://www.dehoniane.it/9788810964880-homo-faber

Sommario
Introduzione. Il senso di un percorso.  I. L’artefatto tecnologico come questione antropologica: una messa a fuoco.  II. La costituzione tecnologica dell’Occidente.  III. Scienza e tecnica dal sodalizio al divorzio: le quattro rivoluzioni.  IV. La tecnologia.  V. La condizione tecno-umana.  Conclusioni.  Appendice. Dottrina sociale della Chiesa e tecnologia: uno sguardo sintetico.
Note sull'autore
Paolo Benanti, religioso del Terzo Ordine Regolare di san Francesco, è docente alla Pontificia Università Gregoriana e all’Istituto teologico di Assisi. Specializzato in Bioetica e nel rapporto tra Teologia morale, Bioingegneria e Neuroscienze, collabora con l’American Journal of Bioethics – Neuroscience ed è membro dello staff editoriale di Synesis. Tra le sue pubblicazioni: The cyborg. Corpo e corporeità nell’epoca del post-umano (Cittadella 2012); Vivere il morire. Spunti per l’antropologia biomedica (Cittadella 2009) e Il doping della mente. Le sfide del potenziamento cognitivo farmacologico (con Massimo Reichlin, Messaggero 2014).